STORIA

Progetto FL.O.WE.R.S.: Storia

INTRODUZIONE

Il corso per "Tecnico per la rappresentazione grafica del progetto architettonico", organizzato dalla Regione Toscana e tenutosi presso il Centro Sperimentale per la Formazione e la Ricerca nel Settore del Terziario Avanzato di Firenze, dal settembre '93 al febbraio '94, ha avuto come momento di sintesi, delle esperienze compiute all'interno del corso sugli strumenti informatici applicati al campo architettonico, lo sviluppo di un progetto applicativo.

Il corso aveva la finalita' di fornire conoscenze, le piu' ampie, sulla informatica in generale e sul software tecnico dedicato al disegno e alla generazione di immagini realistiche in movimento.Per il progetto si sono delineati due ambiti applicativi distinti, uno di ricostruzione storica degli spazi della citta' che nel tempo hanno mutato il loro aspetto, l'altro di contestualizzazione di un'architettura progettata. I temi proposti riguardavano l'ambito urbano, segnatamente due piazze storiche della citta' di Firenze: piazza della Repubblica e piazza del Carmine. La prima nasce in seguito ad una trasformazione ottocentesca dell'antico Ghetto ebraico che ha comportato la demolizione di una vasta e importante parte della citta'; la seconda piazza, immutata nel suo aspetto architettonico dall'anno di costruzione della chiesa del Carmine, e' stata utilizzata per l'inserimento di un intervento progettuale.

Il progetto e' stato contraddistinto da tre fasi esecutive: una prima fase in cui con la strumentazione per il rilievo topografico, una stazione totale, si e' proceduto al rilievo delle due piazze utilizzando per la elaborazione dei dati un software dedicato della Galileo Siscam. In seguito, la digitalizzazione e il raddrizzamento delle fotografie dei prospetti degli edifici fronteggianti le due piazze, sono state effettuate con il programma Realview, applicativo di AutoCAD, che ha permesso di realizzare i modelli bidimensionali successivamente rielaborati e arricchiti con AutoCAD. Infine i modelli tridimensionali cosi' generati in AutoCAD sono stati importati all'interno di 3DStudio per il texturing, l'animazione e il rendering finale.

Per una restituzione realistica delle superfici era necessario ricostruirne il colore, la grana, la tessitura, oppure, poiche' e' stato possibile rintracciare nella citta' odierna materiali del tutto simili a quelli degli edifici rappresentati, si e' potuto "incollare" delle immagini fotografiche sulle superfici ricostruite. Sono stati, quindi, rintracciati, identificati e fotografati intonaci, lastricati, selciati ed ogni sorta di materiale necessario del tipo e della forma desiderati. Dopo l'acquisizione mediante scanner delle immagini fotografate dei materiali, si e' passati al ritocco delle immagini mediante Corel Photopaint! e Adobe Photoshop su piattaforma Macintosh, al fine di rendere l'aspetto di ogni materiale adeguato alla simulazione. Raddrizzate e ridotte nelle scala opportuna, le immagini di ogni singolo materiale sono state applicate alle rispettive superfici ottenendo cosi' un modello con caratteristiche simili al reale, al quale sono state aggiunte luci che simulano l'illuminazione, creando ombre proprie e portate che accrescono la sensazione di realismo.

I ritocchi finali al modello sono stati effettuati solo dopo verifiche subordinate alla scelta del percorso che la camera (la macchina da presa se paragonata ad un filmato) effettua nello spazio virtuale. A tale scopo e' stato necessario elaborare uno story-board che definisse non solo il percorso, ma anche le inquadrature, le ottiche ed i tempi in relazione ad ogni sequenza di fotogrammi.

Un' idea per piazza del Carmine

Piazza del Carmine costituisce uno degli spazi aperti piu' antichi e rappresentativi dei quartieri popolari fiorentini a sud dell'Arno. Nel corso dei secoli la piazza non ha subito particolari trasformazioni morfologiche, ed ha rappresentato per molto tempo il centro della vita del quartiere di San Frediano, quartiere connotato dalla presenza di attivitą artigianali. L'incremento del traffico veicolare degli ultimi anni ha cambiato profondamente la fisionomia della piazza, trasformandola in un grande parcheggio.

Per riportare la piazza alla sua antica vitalita' la proposta progettuale studiata, ha ipotizzato la presenza di uno spazio interno alla piazza racchiuso da un colonnato che richiama il modello dei chiostri presenti nei complessi religiosi adiacenti. Durante il giorno il colonnato ospita un mercato d'artigianato locale, mentre lo spazio centrale e' utilizzato come platea in occasione di incontri culturali, proiezioni, recite e concerti.

La facciata della chiesa e' incompiuta come numerose altre chiese fiorentine; in questo progetto si e' colta l'occasione per ipotizzare un completamento attraverso una soluzione architettonica contemporanea. Avanzata rispetto al fronte della chiesa e' stata ideata una struttura metallica che lascia intravedere l'originaria facciata.

Il problema dell'occupazione attuale della piazza da parte degli autoveicoli e' stato risolto progettando nel sottosuolo un parcheggio disposto su due piani, dimensionato sulle necessita' del quartiere.

Il progetto di animazione propone un percorso fra vecchio e nuovo ed evidenzia la differenza tra lo stato attuale della piazza e quello della proposta progettuale: la scena iniziale rappresenta la vista della chiesa del Carmine tratta dalla quattrocentesca "Carta della Catena" , che mostra Firenze da uno dei suoi colli. La telecamera, avvicinandosi progressivamente alla facciata della chiesa, entra nella cappella Brancacci e "zooma" su un particolare architettonico attraverso il quale si passa all'esterno. La piazza del Carmine si presenta nel suo aspetto odierno con le facciate degli edifici che la delimitano e le automobili che la occupano. Il punto di osservazione, simulando l'uscita dal portone del Carmine, si sposta lentamente fino ad arrivare alla parte opposta della piazza; e' a questo punto che le automobili affondano lentamente nel terreno, quasi a rappresentare la scomparsa delle auto dalla superficie ed il loro trasferimento nel parcheggio sottostante. L'ipotetico osservatore scende ora nel parcheggio e lo attraversa fino all'uscita in corrispondenza dell'ascensore che sale lungo il traliccio che e' parte integrante della nuova facciata della chiesa.

Le immagini seguenti mostrano quello che, sempre un ipotetico osservatore, vedrebbe salendo con l'ascensore contenuto nella nuova facciata; il prospetto della chiesa, il volto di Piazza del Carmine completamente nuovo. La parte finale dell'animazione presenta una illuminazione diversa da quella iniziale simulando una situazione notturna; il punto di vista si sposta lentamente concentrandosi sullo schermo contenuto nella nuova facciata, su cui e' proiettata l'immagine della pianta della Catena coincidente con i fotogrammi iniziali.

REALIZZAZIONE:

Ing. Paolo Calastrini
Arch. Alessandro Ferrini
Arch. Donatella Mata'
Arch. Stefano Nardini
Arch. Fabio Sottili
Arch. Stefano Tarchiani
COORDINAMENTO:
Ing. Marco Calamari
 

Il vecchio centro di Firenze

Alla fine dell'Ottocento Firenze, fu oggetto di una serie di progetti di trasformazione del tessuto urbano che mutarono il suo aspetto radicalmente. Tra questi uno dei piu' incisivi fu la creazione dell'odierna piazza della Repubblica con la demolizione dell'intera area comprendente il Mercato Vecchio che era sorto in luogo del Forum della citta' romana, ed era inserito fra torri ed edifici di prestigio in un tessuto storico di sovrapposizioni secolari nella trama medievale della citta'.

Cosi' descrive il Detti lo stravolgimento che comporto' il risanamento del vecchio centro: Il Mercato Vecchio, il quadrilatero ombelico della cittą, e' il pernio sul quale ruotarono e si concentrarono, nello scorcio del secolo per quasi trent'anni, le iniziative, le forze, gli interessi e le idee (o la mancanza di idee) del divenire di Firenze. Fu come un' incredibile grande esercitazione, confusa ed al tempo stesso sistematica, che offre forse il piu' compiuto panorama dei limiti di queste componenti, con le loro ambizioni sbagliate e i loro falsi problemi. Al fondo di questo grande sconvolgimento, di questo macello edilizio, rimase e resta tuttora in sospeso il futuro di una citta' inutilmente lacerata nel suo tessuto piu' vivo, senza che a cio' corrispondesse la soluzione di alcun essenziale problema urbanistico. (E. DETTI, Firenze scomparsa, Firenze, 1970, p. 83.)

Lo sventramento distrusse oltre ad antiche torri medievali anche tutte le sequenze di connessione con il restante tessuto urbano. Gli isolati divennero dei semplici lotti edificabili, e i monumenti sopravvissuti fra cui il palazzo Strozzi e Orsanmichele , vi appaiono incuneati ed allineati alla pari con i nuovi blocchi. (E. DETTI, Firenze scomparsa, Firenze, 1970, p. 88.)

Le poche testimonianze fotografiche dei luoghi scomparsi sono di poco antecedenti agli sventramenti e non mostrano altro che spettri di edifici abbandonati in procinto di essere demoliti. Su questi presupposti e' stata impostata una complessa fase progettuale che ha portato alla realizzazione di una animazione che simula un percorso tra le piazze, le torri e le chiese nel contesto antecedente al 1900. Il computer, non solo ha fornito la possibilita' di sintetizzare una sequenza di immagini realistiche, ma anche di realizzare dei modelli tridimensionali metricamente fedeli agli originali permettendo confronti immediati sul piano della percezione visiva degli spazi. Per la realizzazione di tali modelli si e' resa indispensabile la ricerca di materiale documentario, tra cui i rilievi condotti dall'architetto Corinto Corinti durante le demolizioni, nonche' fotografie d'epoca degli archivi Alinari e Brogi.

La documentazione, comprendente descrizioni, disegni antecedenti allo sventramento e riprese fotografiche effettuate oggi, hanno permesso, in una fase successiva, di dare ai modelli tridimensionali un aspetto che permettesse anche ai non addetti ai lavori una visione immediata, meno innaturale, degli spazi ricostruiti.

Il software utilizzato per il disegno tridimensionale della ricostruzione e' AutoCAD 12 di Autodesk. La digitalizzazione dell'intera planimetria relativa alle piazze che appaiono nell'animazione e' stata eseguita con un tavolo digitalizzatore. Utilizzando come base tale planimetria digitalizzata, le facciate sono state ricostruite tridimensionalmente, secondo le indicazioni longimetriche a disposizione. Poiche' i rilievi reperiti negli archivi storici risultavano lacunosi, si e' reso necessario integrare le informazioni dimensionali con alcuni raddrizzamenti di fotografie d'epoca effettuati con il software RealView di Vectar. Sulle immagini fotografiche delle facciate, frutto di ricerche bibliografiche e d'archivio, sono stati individuati dei punti di cui era nota la posizione reciproca che sono stati evidenziati durante la digitalizzazione delle fotografie. Una volta acquisiti come entita' di disegno di AutoCAD, tutti gli scorci prospettici sono stati raddrizzati sulla base dei punti di appoggio noti, ed utilizzati come fonte di informazioni dimensionali necessarie per una maggiore precisione nella modellazione tridimensionale. Solo in due casi e' stato possibile rilevare direttamente gli elementi dello scomparso Mercato Vecchio: la Loggia del Pesce, smontata durante le demolizioni ottocentesche e rimontata nell'odierna piazza dei Ciompi, e la colonna monumentale che sostiene la statua dell'Abbondanza tuttora esistente in piazza della Repubblica.

Terminata la fase di costruzione del modello digitale, a' stato necessario restituirla in una forma grafica adeguata rendendola piu' aderente alla percezione che l'occhio ha della realta'. A tale scopo e' stato utilizzato il software 3DStudio di Autodesk con il quale e' stato possibile acquisire il modello direttamente da AutoCAD e quindi completarlo con luci e materiali come gia' precedentemente illustrato. Il breve filmato e' stato realizzato in piu' spezzoni montati successivamente in un'unica sequenza che costituisce il prodotto finale dal titolo Il vecchio centro di Firenze.

L'animazione inizia con un'inquadratura di una pietra che reca scolpita la data alla quale si riferisce la ricostruzione animata. Siamo sul fondo di un pozzo le cui pareti sono di pietre grossolanamente sbozzate che si trovava nell'antica piazza della Fonte. Dall'oscurita' si sale verso l'alto uscendo alla luce del giorno. La camera inquadra l'esterno della fonte e, ruotandovi intorno, guarda gli edifici prospicienti la piazza della Fonte; poi, passando rasente al pozzo , si dirige verso il passaggio voltato che conduce alla piazza del Mercato Vecchio attraversandolo. Una volta giunto alla fine del tunnel, di nuovo all'aperto, l'osservatore guarda alla sua destra la Loggia del Pesce, vi si avvicina e, con una carrellata la percorre longitudinalmente fino a meta' dove volge lo sguardo a sinistra verso gli edifici del lato meridionale della piazza seguendo lo skyline di abitazioni, torri e negozi e avviandosi poi verso il centro della piazza.

Proseguendo, lo sguardo dell'osservatore incontra la colonna dell'Abbondanza ed inizia a vedere gli edifici del lato orientale; si avvicina a questi ultimi e, muovendosi lungo il prospetto giunge di fronte alla chiesa di San Tommaso. Una zoomata su quest'ultima mette in evidenza i particolari architettonici della facciata ed infine, sulla sinistra del portone d'ingresso alla chiesa, inquadra una bacheca recante un manifesto che rappresenta la pianta del Ghetto intorno al Mercato Vecchio. Lo sguardo si avvicina tanto da consentire la lettura della sola immagine bidimensionale che si anima con un susseguirsi di dissolvenze su planimetrie e didascalie mediante le quali si illustra il percorso effettuato nell'animazione appena terminata, evidenziando le emergenze architettoniche ed i principali mutamenti subiti da questa porzione di citta' con la demolizione.

REALIZZAZIONE:

Arch. Maria Chiara Casini
Arch. Guido Gorla
Arch. Giuseppe Leoni
Arch. Massimiliano Paladini
COORDINAMENTO:
Ing. Marco Calamari

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